I Media non sono il nemico

Grazie all’archivio personale del collega Fulvio Cantini, abbiamo fatto un tuffo nel passato andando a ripescare la Newsletter degli Arbitri FITA dell’ottobre 1995. Una delle cose che ci ha subito colpito è come molti dei contributi siano ancora attuali, nonostante siano passati  vent’anni. Alcuni di noi sono già abituati a collaborare attivamente con i media, o a confrontarsi durante gli Eventi Federali con stampa, tv, e gruppo Ianseo; per altri è più difficile, e c’è chi ancora fa un po’ di resistenza nei confronti di queste figure molto importanti per la crescita del nostro sport. Vi proponiamo pertanto la traduzione di un interessante articolo pubblicato nella newsletter del ’95, ma che ci riguarda anche oggi:

I “Media” non sono il nemico!

Per molti anni il “controllo” o la “regolamentazione” dei fotografi è stata una delle maggiori preoccupazioni dei nostri Arbitri. Limitando i movimenti di stampa, fotografie e personale delle TV sono sempre stati convinti di farlo per “proteggere gli arcieri”. Un effetto collaterale di questo modo di fare è stato che i Media venuti per pubblicizzare il nostro sport se ne andavano spesso arrabbiati e con un’impressione negativa del tiro con l’arco, quindi dedicavano il loro tempo, le loro fotografie e articoli a sport più ricettivi. E questa è stata la peggiore reazione possibile! Non so come abbia avuto origine questa linea di pensiero, ma deve finire. Abbiamo bisogno disperatamente dei media se vogliamo che il tiro con l’arco sopravviva!Per anni non abbiamo permesso ai fotografi di superare la linea di attesa (linea media). A Barcellona gli abbiamo dato più spazio, e come risultato il tiro con l’arco ha ottenuto una copertura mediatica 10 volte superiore a quella avuta in precedenza.Nel tiro di campagna, non gli abbiamo mai permesso di entrare nel percorso di gara, ad eccezione delle aree dedicate agli spettatori (una zona che comunque non permette di avere una copertura fotografica adeguata dell’evento). Ai recenti World Field Games abbiamo permesso ai fotografi “accreditati” di entrare in campo sotto la direzione degli Arbitri, che si trovavano in diversi punti di controllo sparsi lungo tutto il percorso. Il risultato è stato che i fotografi sono stati in grado di scattare delle bellissime fotografie degli arcieri in azione, mentre tiravano. Fotografie che mostravano la tensione, la concentrazione e l’eccitazione il nostro sport sa trasmettere, fotografie che troveranno posto nei giornali e nelle riviste sportive di tutto il mondo. Una cosa positiva per il tiro con l’arco? Potete scommetterci! È importante sottolineare come nessun arciere o ufficiale ai World Games si sia lamentato o abbia protestato per la presenza dei fotografi. Gli Arbitri sono stati consultati prima della gara e gli era stato detto di controllare le posizioni e i movimenti dei fotografi in modo che non interferissero con gli arcieri mentre tiravano, cosa che è stata fatta in modo
molto efficiente ed efficace. Quelli impegnati in questa gara erano arcieri di prim’ordine, e per esperienza personale posso dire che gli atleti “vincenti” e di più alto livello si concentrano solamente su quello che stanno facendo. Sono gli arcieri con meno esperienza e meno capacità che non riescono a concentrarsi e si preoccupano di tutto il resto, e di chiunque gli stia accanto. Durante un incontro informale con gli arcieri dopo le premiazioni, sono stati infatti in molti a dirmi che secondo loro “gli Arbitri sono stati troppo severi con i fotografi per troppo tempo”. Siete tutti consapevoli dei grandissimi sforzi che abbiamo dovuto fare per mantenere il nostro sport nel Programma Olimpico. È stata una lotta molto dura, una vera faticaccia. Senza dubbio, uno dei fattori più importanti per il mantenimento del nostro status di sport Olimpico sono l’accettabilità e l’accessibilità dei Media. I Giochi Olimpici sono un imponente spettacolo televisivo e il pagamento dei diritti televisivi è la maggiore fonte di guadagno sia per il Comitato Olimpico che per il Comitato Organizzatore. Gli Arbitri della FITA hanno quindi un’ulteriore importante
responsabilità: la responsabilità di promuovere e valorizzare l’immagine e il futuro del tiro con l’arco nel mondo.

Traduzione a cura di Dajana Piccolo

Dalla NL 1 di Gennaio 2015